L'otturatore


Molti credono che l’otturatore sia formato da una sola tendina ed invece no, ve ne sono due.
Ma chiariamo in breve cos’è l’otturatore. In breve: l ‘otturatore  è quel meccanismo che effettivamente fornisce la luce alla pellicola o sensore aprendosi e chiudendosi ad una certa velocità anzi più corretto dire in un certo tempo.
Esistono vari tipi di otturatori ma quello che ora è più usato è quello a tendina e quindi spesse volte si usa il termine di tendina come sinonimo di otturatore.

L’otturatore assieme al diaframma ha lo scopo di fornire la corretta quantità di luce alla pellicola o sensore; il primo illuminandola per periodi più o meno lunghi ed il secondo con un’intensità più o meno forte.

Gli otturatori a tendina (a scorrimento verticale o orizzontale), sono composti da una serie di tendine che scorrendo parallelamente al piano della pellicola lasciano che essa si faccia impressionare dalla luce per un determinato lasso di tempo durante il quale rimangono aperte.
Fermiamoci un attimo ad analizzare le fasi che consentono ai raggi luminosi di giungere alla pellicola. Per prima cosa i raggi vengono intercettati dalla lenti dell’obbiettivo, passano attraverso il diaframma e, finché non premiamo il pulsante di scatto, vengono deviati dallo specchio nel mirino.
Quando lo specchio si alza, nel momento esatto in cui scattiamo, le tendine dell’otturatore si mettono in moto lasciando passare la luce per un determinato periodo: il “tempo d’esposizione”.

Il tempo d’esposizione, che il fotografo gestisce grazie ad una ghiera presente sul corpo della fotocamera obbedisce ad una scala che venne elaborata con un criterio simile a quello del diaframma affinché tra di loro vi fosse un nesso durante la misurazione dell’esposizione.
Ogni valore è quindi la metà di quello che lo precede ed il doppio di quello successivo.
I tempi possibili da impostare possono essere, in base al modello della fotocamera, da 30 secondi ad 1/8000 di secondo, passando naturalmente per tutti i valori intermedi (15s, 8s, 4s, 2s, 1s, 1/2s, 1/4s, 1/8s…).

Se utilizziamo un tempo di scatto breve sarà più facile congelare il movimento di soggetto che vogliamo inquadrare.
Si è precedentemente accennato allo “stop” come intervallo tra i diversi valori del diaframma, la stessa cosa è valida per l’otturatore, aprire di uno stop il diaframma equivale a passare tra un tempo di scatto di 1/250 a 1/125 (raddoppiando il tempo di posa).